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FAQ - Domande frequenti

Come posso prendere un appuntamento?

Per prendere appuntamento può contattarmi nel modo che la fa sentire più comod* tra:

  • Telefonata al numero 349.26.81.952. Se non rispondo subito, richiamo entro il giorno lavorativo successivo;

  • Messaggio Whatsapp o sms al numero 349.26.81.952.

Può prescrivere farmaci?

No.

Non può farlo nessuna psicologa, nemmeno se specializzato in psicoterapia. I farmaci vengono prescritti esclusivamente dai medici. Gli psicofarmaci vengono prescritti da psichiatri/e, che sono medici. Le psicologhe-psicoterapeute hanno, comunque, una formazione di base che consente loro di comprendere se c’è l’esigenza di coinvolgere nel percorso di cura uno/a psichiatra a cui inviare il paziente oppure che si affianchi al lavoro che si sta svolgendo.

Che fasce di età segue?

Mi occupo di adulti, adolescenti e terza età.

Ho una formazione che comprende anche l’età evolutiva (bambini/e), ma ho approfondito e lavoro da anni con persone che rientrano nelle altre tre fasce. 

Come verifico che lei sia davvero una professionista autorizzata a esercitare la professione?

Può consultare l’Albo Unico Nazionale del CNOP (Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi). 
Oppure, può andare sul sito dell’Ordine della Regione di appartenenza e fare lo stesso tipo di ricerca.

Dove si trova il suo studio?

Il mio studio professionale si trova a Bologna, in via Luigi Valeriani n. 64, in zona Saragozza - Andrea Costa, ma comodo anche alle zone Saffi, Lame, San Felice, Riva Reno, Marconi, Barca. La posizione è comoda anche a Casalecchio di Reno e a tutta l'area sud est della provincia di Bologna. La posizione è vicina allo Stadio, alla Facoltà di Ingegneria, Al Meloncello e ai viali di circonvallazione.

Come posso raggiungere il suo studio?

Lo studio è raggiungibile con qualsiasi mezzo di trasporto, sia pubblico sia privato.

Tutta la zona è viabile e con parcheggi a strisce blu.

A 5 minuti è presente il parcheggio di piazza della Pace.

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Nelle vie adiacenti via Valeriani (via A. Costa, via XXI Aprile e via Saragozza) transitano le linee d'autobus 14, 20, 21, 38, 39, 89, 94, 671 e altre ancora.

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Le stazioni dei treni e delle corriere sono a 30 minuti a piedi, così come il centro cittadino. 

Quanto dura un percorso terapeutico?

Dipende.

Dipende, ad esempio, dai temi che vengono portati in seduta, da se e quanto sono complesse le problematiche, dalla cronicità (ad esempio, se sono quindici anni che esiste quella sofferenza o se sono tre mesi). Ma dipende anche dagli obiettivi che si condividono insieme: cosa vogliamo raggiungere? Qual è lo stato desiderato? Resta fermo il fatto che scelgo di lavorare per obiettivi e verifiche, per cui ci si danno momenti di valutazione del lavoro svolto nei quali si considera insieme cosa si è fatto e a che cosa ha portato, di modo da poter decidere insieme se e come proseguire il percorso.

Fa sedute per via telematica?

Sì.

Quanto costa una seduta?

Questo è un aspetto che affronto – assieme ad altri legati al cosiddetto setting – al primo appuntamento. Ne comprendo l’importanza, anche nell’ottica dell’investimento personale in un percorso che può durare qualche tempo. 

Per scelta, mantengo stabile la mia tariffa da quando ho iniziato la professione, poiché credo che la psicoterapia debba essere massimamente accessibile.

Qualsiasi tipo di approccio terapeutico va bene per tutt*?

Esistono studi di efficacia che individuano la validità di ogni tipo di trattamento per le diverse difficoltà portate in terapia. Si possono esplorare gli studi di efficacia usando il link sul sito o guardando la pagina dell’American Psychological Association (APA). Più in generale, le terapie cognitivo-comportamentali (di cui il mio orientamento è parte), sono attualmente le più “gettonate” in termini di efficacia. Resta comunque e sempre valido l’adagio che – così come succede per i farmaci o per le relazioni – non tutto va bene per tutt*. La cosa migliore da fare è affrontare il tema nelle prime sedute, durante la valutazione, e condividere insieme come sia meglio procedere.

Perché un percorso richiede tempo e non si può risolvere tutto in fretta?

Perché siamo organismi complessi, con un sistema nervoso complesso, che richiede tempo per modificarsi. Ma anche perché siamo esseri che hanno bisogno di mantenere una propria coerenza (“io sono io e ho queste caratteristiche”) e le rivoluzioni improvvise potrebbero farci davvero male. Per questo occorre procedere passo dopo passo, nel rispetto dei tempi del cambiamento fisiologico e della sopportabilità individuale dell’intervento.

“Per fare terapia occorre zappare la terra zolla per zolla”.

Ha senso intraprendere un percorso se ho già una certa età?

Sì.

Mi piacerebbe poterne parlare insieme, perché è una domanda che porta con sé tanti temi! L’invito è a non limitarsi nella richiesta di aiuto e nell’esplorazione di sé se si sente che c’è l’esigenza e la motivazione a farlo.

Le cose che dico verranno tenute riservate?

Sì.

I contenuti delle sedute sono soggetti a segreto professionale oltre che alla legge sulla privacy. Nulla di ciò che verrà detto in seduta verrà divulgato o condiviso in alcun modo. Facendolo, il professionista andrebbe contro una serie di rigorose normative sul tema e verrebbe sanzionato dall’Ordine di appartenenza. Inoltre, non mantenere il segreto lederebbe gravemente la relazione terapeutica e minerebbe alla base il legame e la fiducia necessari a portare avanti un percorso. Non solo, nemmeno la presenza in un percorso dev'essere divulgata. Ciò significa che è tutelata anche l'informazione stessa che si stia seguendo un percorso personale.

Lo studio è accessibile?

Lo studio è al primo piano e dotato di ascensore.

C'è tuttavia qualche gradino per il quale non sono ancora state predisposte rampe.

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